giovedì 17 novembre 2016

The Hobbit Facsimile First Edition 1937


The Hobbit Facsimile First Edition
di J.R.R. Tolkien
HarperCollins, London
2016, pp. 312
Illustrazione della sovraccoperta di J.R.R. Tolkien
Illustrazioni interne di J.R.R. Tolkien
Rilegato con sovraccoperta e cofanetto


Chiunque collezioni libri di Tolkien si è imbattuto, almeno una volta, in una prima edizione inglese di The Hobbit in vendita su alcuni siti e ben sa quale può essere il prezzo chiesto. Ancor di più se la copia in vendita è una di quelle firmate e autografate dallo stesso Tolkien. Un sogno per molti che mai, a meno di fortune che possono anche capitare, che resterà tale. Oggi, però, grazie ad HarperCollins, quel sogno – almeno in parte – può diventare realtà grazie a questa edizione facsimile identica a quella del 1937 così da soddisfare il collezionista che non può acquistarne una originale e il lettore che vorrebbe leggere la storia nella sua prima versione originale.


E così, dopo il Tolkien Calendar 2017 con i disegni originali di Tolkien per The Hobbit, ecco un bel pezzo da non farsi sfuggire! Un'edizione per celebrare l'80° anniversario della sua pubblicazione.


Ma cosa ha di particolare la prima edizione del 1937?
La prima edizione de The Hobbit vide la luce in Inghilterra il 21 settembre 1937 in 1500 copie. Il testo era differente da quello che oggi conosciamo in quanto il libro raccontava una storia a sé e Il Signore degli Anelli non era ancora nella mente del suo creatore. 
Nella prima edizione troviamo le avventure dell’hobbit Bilbo Baggins dove, per ovvie ragioni, l’anello trovato nella caverna di Gollum non ricopre un ruolo fondamentale se non una parte marginale utile al prosieguo della storia per via della sua capacità di rendere invisibile il portatore dopo averlo indossato. Un comune anello magico che, alla data di apparizione del libro, non aveva nessun ruolo né in quella storia né tanto meno in quelle a venire.
Fu il grande e inaspettato successo del libro a spingere Tolkien – su pressione di lettori ed editore – ad immaginare un sequel con protagonisti gli hobbit. Un lavoro che all’inizio non prevedeva un ruolo fondamentale dell’anello ma che con la stesura del Signore degli Anelli cominciò magicamente ad assumere.


La storia della nascita de Il Signore degli Anelli è nota e affascinante e vede il professor Tolkien scrivere e riscrivere interi capitoli e cancellare e introdurre nuovi e vecchi personaggi. Una storia, quella della stesura, lunga ben 16 anni partita probabilmente già nel 1938 e che attraversò persino un conflitto mondiale. Agli interessati, consiglio la lettura di due volumi “La Realtà in Trasparenza – Lettere 1917-1973” e “La Biografia di Tolkien”, entrambi curati da Humphrey Carpenter.
La pubblicazione de Il Signore degli Anelli, tra il 1954 e 1955, pose seri problemi a Tolkien dal punto di vista narrativo. La nuova opera, infatti, prendeva spunto da Lo Hobbit del 1937 ed era ad essa legata da quell’anello che in principio ricopriva una piccola parte nell’economia del libro. In particolare c’era un capitolo che “stonava” capace di confondere il lettore che si apprestava, dopo aver letto le avventure di Bilbo Baggins, a leggere la storia della Guerra dell’Anello. Il capitolo era il quinto “Indovinelli nell’oscurità” dove Bilbo Baggins trovava per caso l’Anello che apparteneva a Gollum portandolo via con sé.

Nell’edizione del 1937, la storia del ritrovamento era ben diversa da come la conosciamo. Gollum non era una creatura malvagia e non aveva assolutamente intenzione di mangiare Bilbo Baggins e l’anello veniva messo da lui in palio nella nota gara degli indovinelli. Si leggeva di Gollum sincero e cordiale che arrivò persino a scusarsi con l’hobbit alla fine del capitolo e ad indicargli pure la via d’uscita. È evidente come questa versione fosse differente con quella del Signore degli Anelli dove l’Anello corromperà il suo portatore, con un Gollum altamente corrotto dal potere e che ricoprirà un ruolo centrale nella nuova storia.
Per far sì che la storia trovasse omogeneità, Tolkien nell’edizione del 1951 riscrisse il quinto capitolo in modo che all’uscita del nuovo libro tutto scorresse in maniera omogenea. Di più, trovò un escamotage letterario che vedeva Bilbo, già tentato dall’Anello, mentire a Gandalf sulla storia del suo ritrovamento. Nell’edizione che precedeva il nuovo libro, Tolkien inserì una nota al lettore dove spiegava il perché del cambiamento.


Lo Hobbit, successivamente, vide altre modifiche e correzioni – le ultime furono quelle del 1966 che ci hanno consegnato l’edizione definitiva – utili ad riallinearlo alla storia della Terra di Mezzo e di alcuni personaggi de Il Signore degli Anelli.


Nel colophon, sono riportate le indicazioni relative alla prima edizione del testo, chiaramente l'anno indicato è il 1937 per opera dell'editore londinese George Allen and Unwin. Si legge anche che le illustrazioni e le pagine dalle quali è stata riprodotto questo facsimile provengono dalla Bodleian Library dell'Università di Oxford.


L'indice dei capitoli che nella prima edizione, almeno fino al 1951, vede un diversa numerazione a partire dal V capitolo Riddles in the Dark.


L'indice delle illustrazioni all'interno del volume realizzate dallo stesso Tolkien. Nella prima edizione inglese erano in bianco/nero mentre nella prima edizione americana dell'anno successivo alcune erano a colori.


Il V capitolo quasi interamente riscritto da Tolkien epr "allinearsi" al Signore degli Anelli.


L'edizione facsmile è identica alla prima edizione in tutto, anche nel logo del prime editore Allen and Unwin alla fine del testo...


... all'avviso dei libri in pubblicazione dallo stesso autore nel 1937.


Sulla terza di copertina della prima edizione del 1937 era riportato l'errore della e di "Dodgson" corretta all'epoca concellandola. Anche in questa edizione facsimile è stata riportato lo stesso errore.


Anche il lato superiore delle pagine p stato colorato in verde come nella prima edizione del 1937.


Foglio illustrativo
The Hobbit was published on 21 September 1937, with a print run of 1,500 copies. With a beautiful jacket design, nearly a dozen black and white illustrations and two black and red maps by the author himself, the book proved to be popular and was reprinted shortly afterwards. History was already being made.

The scarcity of the first edition has resulted in copies commanding huge prices, way beyond the reach of most Tolkien fans. In addition, subsequent changes to the text – particularly those to chapter 5, when Tolkien decided in 1947 to revise the text to bring it better into accord with events as they were developing in its ‘sequel’, The Lord of the Rings – mean that the opportunity to read the book in its original form and format has become quite limited.

This edition reproduces the first edition, so that readers of all ages – not just ‘children between the ages of 5 and 9’, as Rayner Unwin famously declared in his report on the original submission – can finally enjoy Tolkien’s story as it originally appeared.


Unica particolarità che non era presente nella prima edizione del 1937 è il cofanetto realizzato per questa edizione facsimile dall'HarperCollins. La sua realizzazione ha un duplice scopo, conservare il volume e inserire il logo dell'attuale casa editrice di Tolkien che altrimenti non avrebbe potuto trovare spazio.  


Il cofanetto riporta il disegno realizzato da Tolkien nel 1937 per la copertina con l'aggiunta del logo di harperCollins in basso sul dorso.


Questa edizione è stata stampata in 4.000 copie e con molta probabilità non vedrà altre ristampe giacché sarebbe fuorviante per i nuovi lettori avere due versioni differenti dello stesso testo. Ho pensato, anche perché amo davvero questa edizione di farne scorta con sei copie e chissà che fra qualche tempo...