venerdì 19 dicembre 2014

The Winter's Tale di Shakespeare firmato e appartenuto a M.G.R. Tolkien


Michael George Reuel Tolkien, docente, scrittore e poeta è nato a Birmingham l’11 gennaio 1943, da Joan Griffiths e Michael Hilary Reuel Tolkien, secondogenito del professor J.R.R.Tolkien. Michael G.R. è il primo nipote dell’autore del Signore degli Anelli e tra i due vi è stato un rapporto speciale che emerge anche dalla numerosa corrispondenza tra i due fino al 1973 – che è possibile leggere nella Chronology di Christina Scull e Wayne G. Hammond (HarperCollins)  così come nelle Lettere curato da Humphrey Carpenter (Bompiani) – e dai racconti dello stesso Michael G.R.

Questo libro va a unirsi a un altro libro firmato da M.G.R, The Gay Galliard, alla prima edizione italiana de Le avventure di Tom Bombadil appartenuto e firmato da Michael Hilary Reuel Tolkien, un segnalibro che sua figlia Joanna, sorella di Michael G.R., gli regala nel 1962.


Sulla copertina del volume sono riportate a mano le iniziali del proprietario MGRT.


Mentre sulla prima pagina la firma Michael Tolkien.


The Winter's Tale
di William Shakespeare
A cura di S.C. Boorman, M.A.
Commento critico di S.C: Boorman, M.A.
Univesrity of London Press Ltd., Londra
1° ed. 1964, pp. 208
Brossura

Il testo
The Winter’s Tale (trad. it. Il racconto d'inverno) è una tragicommedia di William Shakespeare composta tra il 1610 e 1611, hanno in cui (15 maggio) è stata rappresentata nel celebre Globe Theatre di Londra. È solo nel 1963 che l’opera del poeta e drammaturgo inglese ha trovato pubblicazione assieme ad altre commedie. Il testo, considerato tra gli ultimi romances dell’autore inglese, narra dell’amicizia sin da bambini tra Leonte, re di Boemia e di Sicilia, e Polissene. Al termine del soggiorno siciliano di Polissene, Leonte, chiedendo anche aiuto alla moglie, cerca di convincere l’amico a restare. Dopo il suo convincimento, s’insidia in Leonte il verme della gelosia che lo porta a pensare che il figlio in arrivo in realtà sia di Polissene e a meditare il suo avvelenamento. Polissene, avvertito, fugge e questo porta Leonte a pensare che il suo dubbio fosse legittimo e così imprigiona sua moglie Ermione che, durante la prigionia, partorisce la piccola Perdita. La prigiona materna, porta il figlio maschio di Leonte, Mamilio, a morire di dolore. Leonte, dopo la decretazione dell’innocenza di Ermione da parte dell’oracolo di Delfi, sente il rimorso per la perdita del figlio e crede morti anche la consorte e la giovane Perdita che, invece, è adottata da un pastore e un contadino. La figlia creduta perduta da Leonte, cresce, diventando bellissima, e la sorte vuole che s’innamori di Florizel, figlio di Polissene. Un amore scoperto dal padre e che porta i due giovani a fuggire. La conclusione è un lieto fine dove Leonte riconosce sua figlia Perdita, ormai considerata sua figlia legittima, una statua che raffigura Ermione si rivelerà essere la consorte stessa trasformata in una statua di sale per non morire di dolore, ed è quindi liberata e infine Florizel e Perdita si uniranno in matrimonio.


Nel testo ci sono diverse annotazioni di M.G.R.