sabato 5 aprile 2014

Tolkien, la Philological Society, Burchfield, l'Ormulum e il "Theoden rinnovato"


The Philological Society 1956
Curato dal Professor J. R. Firth
1° ed., 1956
Basil Blackwell, Oxford, 1956, pp. 227 + xviii
Brossura


The Philological Society
È la più antica società in Gran Bretagna dedicata allo studio scientifico del linguaggio e delle lingue oltre ad essere un ente di beneficenza. Fondata nel 1842 si è posta l’obiettivo di “indagare e promuovere lo studio e la conoscenza della struttura, le affinità, e la storia delle lingue”. Pubblica, tre volte l’anno, la rivista «Transactions of the Philological Society».


Contents

Philology un the Philological Society (J. R. Firth)
The Analysis of Written Middle English (Angus McIntosh)
The Language and Orthography of the Ormulum MS. (R. W. B. Burchfield)
Armeno-Indoiranica (H. W. Bailey)
Structure and System in the Abaza Verbal Complex (W. S. Allen)
Grammatical Categories in Modern Chinese (M. A. K. Halliday)
Secretarie’s Annual Report, 1955
The Philological Society’s Balance Sheet, 1955
List of Members, corrected to 31st October, 1956


Tolkien e la Philological Society
Il Professor J. R. R. Tolkien divenne membro della Philological Society nel 1929. Quattro anni prima era stato nominato Rawlinson e Bosworth Professor di Anglosassone all'Università di Oxford e associato al Pembroke College.Nel 1930 diventò ordinary member e dal 1939 al 1970-71, ricoprì la carica di Vice-President.


Sabato 16 maggio 1931, il Professor Tolkien discusse alla Philological Society, dell’uso che Geoffrey Chaucer, autore del XIV secolo, fece dei dialetti del Nord in Medio inglese come scherzi linguistici all’interno del Racconto del Fattore, terza novella dei suoi Racconti di Canterbury. Il testo della lezione di Tolkien aveva per titolo “Chaucher use of dialects” , successivamente modificato in “Chaucer as a Philologist: The Reeve’s Tale” , per la pubblicazione nel 1934 sulla rivista della Società «Transactions of the Philological Society» (Hertford: Stephen Austin and Sons, 1934, pp. 1-170).



Nel 1956, anno di pubblicazione del numero qui presentato, il Professor Tolkien ricopriva la carica di Merton Professor di Lingua e Letteratura inglese, affidatagli nel 1945, e che manterrà fino al fino al suo ritiro dall'attività didattica avvenuto nel 1959.



Quarta di copertina

PHILOLOGICAL SOCIETY

The  Philological Society was established in its present form in 1842, consisting partly of members of a Society of the same name established at the University of London in 1830 to investigate and to promote the study and knowledge of the structure, the affinities, and the history of languages. It was incorporated, as a Limited Company in 1879.

Each Member on his election pays two guineas as his first year s subscription. There is also an entrance-fee of one guinea. The annual subscription of two guineas is due on the 1st of January of each subsequent year. Any member may
compound for his subscription by the payment of £60, less 12s. for each year of life already completed. The annual subscription of Student Associate Members is 10s. 6d.

The Society s Transactions are published annually. Occasional volumes (Publications and separate works) are also issued as the funds allow.

The Society s New English Dictionary on Historical Principles, edited by the late Sir James A. H. Murray, the late Dr. Henry Bradley, Professor Sir W. A. Craigie, and Dr. C. T. Onions, and published by the Clarendon Press, was completed in 1928. A Supplement, covering the accessions to the English vocabulary during the last half century was completed in 1933.

Members are entitled to receive a copy of all papers issued by the Society; to purchase at reduced prices (prepaid to the Hon. Treasurer) any of the Society’s former publications, unless out of print; and to attend, and introduce a friend to, the meetings of the Society.

Subscriptions are to be paid to the Hon. Treasurer, or to the Society's Bankers, Barclay's Bank, l Pall Mali East, S.W. 1.

Applications for admission should be made to the Honorary Secretary. N. C. Scott, B.A., B.Sc., School of Oriental and African Studies. University of London, W.C. 1.


OXFORD : BASIL BLACKWELL


Ormulum e Tolkien
L’anglista Mario Praz, nell’imponente enciclopedia Treccani, nel 1935 così descriveva ORMULUM.

«Poema, o meglio raccolta di parafrasi in versi dei Vangeli della Messa, ciascuna seguita da un'omelia, scritto in inglese medio (del cui sviluppo costituisce il testimonio più prezioso) da un Orm o Ormin, canonico regolare oriundo del Lincolnshire settentrionale, intorno al 1200.
Il codice, nella Bodleiana, è autografo di Orm, ma non rappresenta che una porzione, circa un ottavo, dell'opera quale l'autore l'aveva disegnata. Consiste di ventimila versi di otto e di sette sillabe alternati, non rimati, con una cesura fissa, e accenti fissi: il modello è la metrica quantitativa della Chiesa. Importante come documento linguistico e metrico, questa fatica del canonico Orm non appartiene propriamente alla letteratura. Fu pubblicato per la prima volta da R. M. White nel 1852, e in forma riveduta da R. Holt nel 1878 (Oxford, voll. 2); parecchie correzioni al testo apparvero nel primo vol. di Englische Studien, dovute a E. Kölbing». [M. Praz, Treccani, 1935)

Sfogliando le pagine della più importante pubblicazione bibliografica su Tolkien, J. R. R. Tolkien: Companion and Guide [2 voll., HarperCollins, 2006], scritta da Christina Scull e Wayne G. Hammond, tra i più importanti studiosi dell’opera e della vita di Tolkien, si trova spesso citato questo poema.
Il 18 ottobre 1946, per tutto l’anno accademico 1946-47, partono  ogni mercoledì le lezioni di Tolkien all’Examination School su Ancrene Wisse  e Ormulum che proseguono il 22 gennaio 1947 e anche dal 30 aprile dello stesso anno [Scull-Hammond, Chronology, pp. 309; 313; 315].
Dal 25 aprile 1951, per tutto il Trinity Term, assieme a quello su Ayenbite of Inwit, tutti i venerdì [Scull-Hammond, Chronology, p. 373].

Ormulum, Tolkien e Burchfield
Robert W. Burchfield è stato un lessicografo, scrittore e docente inglese, editor del Supplemento all’Oxford English Dictionary, dal 1957 al 1986. Il 7 dicembre 1951, Burchfield è ammesso come D.Phil. (anziché  B.Litt.) con un lavoro su The Vocabulary and Phonology of the Ormulum e con Tolkien come suo supervisore. Allo stesso Burchfield, il Consiglio del’Early English Text Society, una società che pubblica le ristampe dei primi testi in lingua inglese soprattutto quelli disponibili solo in manoscritto, accetta il 19 marzo 1957 un’edizione del suo Omulum. In quel Consiglio - di cui fa parte Tolkien, ma che non partecipa per via di un dolore alla gola - viene eletto Direttore Norman Davis [Scull-Hammond, Chronology, pp. 381; 503]. Il 23 febbraio 1961, Tolkien scrive a Burchfield parlandogli anche della lettura dell'Ormulum e quattro giorni dopo, il 27, lo ringrazia per il suo lavoro sull'Ormulum. Nella lettera fa osservare a Burchfield un errore nella nota introduttiva, dove erroneamente si legge: No thanks expressed for the man to whom I have given the most trouble: R. W. B. [Scull-Hammond, Chronology, p. 570].
Tra Tolkien e Burchfield c’è stato un lungo scambio epistolare (1953-1972) su molti argomenti così come si evince anche dal lascito che la signora Burchfield ha fatto alla Bodleian Library di Oxford.

Tolkien, Ormulum e il “Theoden rinnovato”
Nel 1962, in occasione del settantesimo compleanno di Tolkien, tre anni dopo il suo ritiro dall’insegnamento, una ventina di ex alunni, amici e colleghi, gli regalano una raccolta di saggi su temi di suo interesse come Old English Poetry, Ancrene Riwle, Piers Plwman e Chaucer, aspetti generali della letteratura medievale e alcuni legami tra il norreno e l’inglese. Il “dono” diventa un libro pubblicato dalla George Allen and Unwin di Londra, dal titolo English and Medieval Studies Presented toJ. R. R. Tolkien on the Occasion of his Seventieth Birthday e curato da Norman Davis e Charles Leslie Wrenn. Tra i saggi, due sono dedicati all’Ormulum: “Alliterative Phrases in the Ormulum: Some Norse Parallels” di E. S. Olszewska [pp. 112-127] e “Ormulum: Words Copied by Jan van Vliet from Parts Now Lost” scritto da Robert Burchfield [pp. 94–111]. Proprio in quest’ultimo saggio, Burchfield fa notare [p. 99] come vi è una parola, /ednewe/ che è presente in Medio inglese nell’Ormulum, che è l’equivalente in inglese antico dell’avverbio /anew/ [di nuovo, da capo, ancora, un'altra volta] o con l’aggettivo /renewed/ [rinnovata]. Nel Signore degli Anelli, Tolkien usa quest’aggettivo nell’Appendice A, The King of the Mark, presentando Re Theoden.
Scrive Tolkien:

«2948-3019 - 17. Theoden. He is called Theoden Ednew in the lore of Rohan, for he fell into a decline under the spells of Saruman, but was healed by Gandalf, and in the last year of his life arose and led his men to victory at the Hornburg, and soon after to the Fields of Pelennor, the greatest battle of the Age. He fell before the gates of Mundburg. For a while he rested in the land of his birth, among the dead Kings of Gondor, but was brought back and laid in the eighth mound of his line at Edoras. Then a new line was begun».
[J.R.R. Tolkien, The Return of the King, George Allen and Unwin, 1966, pp. 350-351]

Scrive Hilary Wynne:

«Il nome "Théoden" si riferisce al sostantivo maschile Old English, “þeoden, es” che è definito da Boswort come “Il capo di un: þeod (una nazione popolo), un principe, un re”. Inclusi i termini derivati dall’Old Saxon “thiodan” e l’Islandese “Þjóðann”. Il suo nome come Re Théoden “Ednew”, deriva dall’Old English ed-nowe, “recuperare, guarire, riacquistare, rinnovare”».
Wynne, H. "THEODEN". In Drout, M. D. C. J.R.R. Tolkien encyclopedia: scholarship and critical assessment, Taylor and Francis, 2007, p. 643.

Nell'edizione italiana del Signore degli Anelli, l’Alliata ha tradotto il passo con:

«2948-3019 17. Théoden.  La storia di Rohan lo ricorda con il nome di Théoden Ednew; egli cadde infatti in disonore soccombendo agli incantesimi di Saruman, ma fu guarito da Gandalf, risorgendo a nuova vita e conducendo i suoi uomini nella vittoria del Trombatorrione e in quella riportata sui Campi del Pelennor, la più grande battaglia della Terza Era.  Egli cadde davanti ai cancelli di Mundburg. Riposò per qualche tempo nella sua terra di nascita, fra i Re di Gondor, ma fu riportato in patria e seppellito nell'ottavo tumulo della sua linea a Edoras. Incominciò allora una nuova linea».
[J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani, 2014, p. 1154]

Il non averlo tradotto in italiano, lascia quasi incompiuto un passo che al contrario assumerebbe nuova luce se “Ednew” fosse sostituito con l’aggettivo “rinnovato”. Da una ricerca personale tra le edizioni presenti nella mia collezione, ho trovato che il termine non è tradotto nelle traduzioni: francese, finlandese, tedesco, croato, spagnolo catalano, portoghese e olandese. Mentre in quella norvegese è scritto /edny/ e in quella serba /ednu/, restando di fatto invariato. A differenza di altre traduzioni che lo traducono: in polacco con /odrodzonym/ [rinato]; in ungherese con /ujjaszuletett/ [nato di nuovo]; in ceco con /obnoveny/ [restaurato, ripristinato] e in rumeno con /renascutul/ [rinato].


All'interno del volume ho ritrovato questo piccolo avviso:

THE PHILOLOGICAL SOCIETY

With a view to consistency in the Society's future publications, and the avoidance of unnecessary delay and expense in printing, a set of notes has been compiled on the preparation of copy for press. Members intending to submit contributions to Transactions or other publications of the Society should apply for a copy of these notes to the Hon. Secretary for Publications.

Per maggiori approfondimenti si rimanda al testo di Fiona Marshall della University of Sheffiel, History of The Philological Society: The Early Years.



Sulla copertina del volume compare una firma e una data molto particolare. Si tratta di Ragnar Furskog che con Tolkien ha davvero molto a che fare... Scopritelo QUI