venerdì 15 luglio 2011

La Compagnia dell'Anello, prima edizione italiana Astrolabio

Finalmente! Non saprei cos'altro aggiungere per questa edizione tanto cercata e desiderata.
Un desiderio e un sogno per tantissimi collezionisti tolkieniani.
Questa è la prima edizione in assoluto pubblicata in Italia nel 1967 dall'Astrolabio e tradotto dalla giovanissima Vicky Alliata. La storia di questa edizione, almeno per gli appassionati di Tolkien, è nota e famosa. 
Questa edizione venne pubblicata nel 1967 da Mario Ubaldini con, nelle intenzioni dell'editore, il completamento della trilogia nella primavera del 1968 così come annunciato nel risvolto di copertina di questo volume.
Purtroppo (o per fortuna di noi collezionisti!) le successive pdue parti non videro mai la luce. Si racconta - ma l'Astrolabio non h mai confermato, nè vi sono prove certe - che la motivazione che spinse Ubaldini a fermarsi al primo volume furono le poche copie vendute pari a 400.
A seguito di questo flop (a pensarci oggi!), Ubaldini cedette le traduzioni della Alliata all'amico Alfredo Cattabiani divenuto direttore editoriale della neo casa editrice Rusconi. La stessa che detenne i diritti fino al 2000 per poi cederli alla Bompiani.
Cattabiani racconta in un'intervista quella vicenda: 
R: Fu un mio amico editore romano, Ubaldini, delle edizioni Astrolabio, ad acquistare i diritti e a farlo tradurre. Pubblicò il primo libro, ma andò male, perché la sua era una casa editrice conosciuta per la saggistica; allora lo consigliò a me. Di primo acchito non mi impressionò, e anche se condividevo pienamente il Tolkien saggista, non ero convinto. Tuttavia, col fiuto dell’editore, intuii che quel libro poteva avere un effetto importante in Italia, ma quelle millecinquecento pagine volevano dire un prezzo altissimo, un impegno enorme.
D: E poi che successe?
Fu Elémire Zolla a convincermi. In quel periodo aveva tenuto alcune conferenze nelle università Usa, e mi disse che gli studenti nei campus giravano con bottom su cui era scritto "Frodo è vivo". "Non fartelo scappare" mi disse, "le mode Usa, prima o poi dilagano anche nelle province dell’impero". Rusconi non era d’accordo, ma me lo concesse perché, disse, "è un capriccio, ma la stimo troppo per non concederle almeno un capriccio".
D: Be’, fu un capriccio fortunato.
R: Ha inserito la gioventù di destra in un ambiente diverso dal solito… gli parlava di cose che sentivano, ma al di fuori dei conflitti politici degli autori di riferimento.
Questa la storia della pubblicazione. Oggi il libro è una rarità sul mercato e una sua "uscita" è sempre una notizia.
Finalmente, però, posso dire di annoverlo come IL pezzo pregiato della mia collezione, nata nel 1997 e che oggi conta circa 2000 pezzi tra libri, statue, Dischi in vinile, oggetti, calendari e tantissimo altro che ha come unico punto di riferimento le opere del professor John Ronald Reuel Tolkien.


La Compagnia dell'Anello
J.R.R. Tolkien
Editore: Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma
Edizione: 1° edizione, 1967, pp. 438
Copertina:R. Conti
Note: Tradotto dalla sedicesima edizione inglese da: Vicky Alliata
Prezzo di copertina: L. 3000




Risvolto di copertina

L'epoca e il mondo immaginario, che Tolkien chiama la Terza Era della Terra di Mezzo, sono popolati di una straordinaria quantità di esseri diversi. Vi sono gli uomini, esaltati nel loro coraggio (e nella loro «statura») o preda dei malvagi influssi; gli hobbit, deliziosa invenzione dell'autore, esseri piccoli e longevi, con tendenza alla pinguedine, ma agili e forti. Innamorati dei colori, vivono in piccole case scavate nella roccia con le finestre tonde, in piccoli villaggi dove rispettano «Le Regole»; amanti delle feste e delle canzoni, passano la maggior parte del loro tempo a mangiare, a bere e a fumare la loro deliziosa erba-pipa. E poi vi sono gli gnomi, eroici, immortali, con i loro straordinari poteri; i nani, i folletti, gli stregoni; e finalmente i malvagi, come gli orchetti e Sauron, il feroce dominatore di Mordor, il regno dell'Ombra. A tutti Tolkien ha dato una complessa tradizione storica, genealogie, folklore, canzoni e lingue.
Ma non ultimo è il personaggio della Natura, viva e sensibile, meravigliosa e terribile. Tolkien tratta la Natura con più familiarità ed efficacia di qualsiasi altro scrittore contemporaneo: i fiumi, le montagne, le foreste e le immense radure hanno lo stesso rilievo, nel suo racconto, dei suoi protagonisti «viventi». Non c'è ingenuità nel senso della Natura di Tolkien; le sue montagne possono essere belle e crudeli, i suoi venti gelidi soffiano sugli eroi e sugli umili e anche le sue foreste possono costituire un ostacolo terrificante per coloro che intraprendono la disperata Missione. Eppure, dovunque cresce del verde e germogliano fiori, c'è pur sempre la Speranza.
* * *
J.R.R. Tolkien nato in Sud Africa 74 anni fa, all'età di 3 anni fu portato in Inghilterra, a Sarehole presso Birmingham. Vinta una borsa di studio, frequentò le scuole superiori e l'università di Oxford dove sarebbe rimasto, prima come professore di lingua e letteratura inglese e poi, ritiratosi dall'insegnamento, come infaticabile scrittore.
Dalla madre derivò il suo amore per la filologia e per i romanzi. Le prime trame dei suoi racconti nacquero quando ancora era studente universitario. Ma la sua grande passione è stata sempre l'invenzione di lingue: ne aveva inventate parecchie, che poi distrusse, già prima dei dieci anni. E spiega: «L'invenzione di una lingua è la cosa fondamentale. Sono i racconti ad essere stati inventati per dare al mondo una lingua, e non viceversa. A me succede che viene prima in mente un nome, e poi viene fuori il racconto».
* * *
La corrente e fedele traduzione di Vicky Alliata dà alla versione italiana la stessa impronta di felicità narrativa dell'originale. I tre libri di oltre 400 pagine ciascuno, corredati delle carte geografiche della immaginaria «Terra di Mezzo», sono rilegati in balacrom e protetti da una sopracoperta a colori.
A questo primo volume, dal titolo «La compagnia dell'Anello» seguiranno nella primavera del 1968 il secondo e il terzo, rispettivamente intitolati «Le due Torri» e «Il Ritorno del Re».




Quarta di copertina

La trilogia Il Signore degli Anelli è una cronaca della grande Guerra dell'Anello, che avvenne nella Terza Età della Terra di Mezzo. A quell'epoca l'Unico Anello, il Signore di tutti gli Anelli del Potere, era stato tenuto per molti anni dagli Hobbit, la Gente Piccola, ma era ricercato ardentemente dal Nemico che lo aveva creato. L'Unico Anello dava a colui che lo portava la supremazia su tutte le creature viventi; ma siccome era stato fatto da un potere maligno, alla fine inevitabilmente corrompeva chiunque tentasse di usarlo. Dalla lotta per il possesso e il controllo dell'Unico Anello, con tutto il suo sinistro potere, nacque una guerra paragonabile per grandezza e per problemi alle grandi guerre dei nostri tempi. E in quella guerra la Terza Età della Terra di Mezzo giunse a un fine...
La prima parte, La Compagnia dell'Anello, comincia la storia di quella grande guerra con la rivelazione della malefica natura dell'Anello, e la fuga dell'hobbit Frodo - erede involontario dell'Unico Anello - dalla sua patria, inseguito da vicino dagli spettrali Cavalieri Neri del Nemico. Si parla del grande Concilio di Elrond in cui Gnomi, Nani, Hobbit e Uomini decisero che l'Anello dovesse essere distrutto. Frodo è nominato Portatore dell'Anello, e lui e otto compagni partono per un viaggio lungo e pericoloso, su cui incombono terribili rischi, tra i quali non ultima la tentazione di usare il potere dell'Anello e esserne quindi corrotti. Perché il loro compito è riportare l'Anello a Mordor, la patria stessa del Nemico, e là distruggerlo nell'unica maniera possibile: dissolvendolo nel Fuoco dal quale è venuto.
La seconda parte, Le Due Torri, racconta le ulteriori avventure della Compagnia. Frodo, erede involontario dell'Unico Anello, ha deciso che è suo dovere, e suo soltanto, gettare l'Anello nel fuoco che ne consumerà il potere malvagio. Accompagnato dal fedele servitore Samio Gamigi, si apre la strada verso oriente, verso gli spettrali confini di Mordor, la Terra del Nemico. Frattanto i suoi compagni sono presi nello stratagemma del traditore Saruman e passano a combattere e a rischiare a occidente. Il Nemico, sicuro del suo immenso potere, schiera le proprie forze. Il libro termina con l'arrivo della grande Oscurità che apre la terribile Guerra degli Anelli.
La terza parte, Il Ritorno del Re, completa la storia fino ad ora raccontata. Consapevole dei pericoli dell'Unico Anello e risoluto a non farlo cadere nelle mani del Nemico, Frodo e i compagni dell'Anello sono entrati negli spettrali confini di Mordor dove Sauron custodisce il fuoco in cui l'Anello del Potere fu forgiato e dove soltanto può essere distrutto. Nella battaglia che segue, l'Anello è distrutto e il potere del male spezzato. Ma il trionfo del bene non è assoluto. Gli Hobbit possono tornare alla loro Terra; ma si deve pagare un prezzo, e la Terza Età della Terra di Mezzo termina. Comincia l'Età del dominio dell'Uomo e nessuno può ancora dire se gli uomini troveranno la saggezza e il coraggio per distruggere il loro Anello del Potere o se da esso saranno distrutti.



Indice

Prologo, concernente gli Hobbit

LIBRO I 
I Una festa a lungo attesa
II L'ombra del passato
III In tre si è in compagnia
IV Una scorciatoia che porta ai funghi
V Una congiura smascherata
VI La vecchia foresta
VII Nella casa di Tom Bombadil
VIII Nebbia sui Tumulilande
IX All'insegna del 'Puledro Impennato'
X Grampasso
XI Un coltello nel buio
XII Fuga al guado
     
LIBRO II
I Molti incontri
II Il consiglio di Elrond
III L'Anello va al Sud
IV Un viaggio nell'oscurità
V Il ponte di Khazad-dum
VI Lothlorien
VII Lo specchio di Galadriel
VIII Addio a Lorien
IX Il Grande Fiume
X La Compagnia si scioglie